Medico Oculista: in quali casi conviene rivolgersi

Il medico oculista è una figura professionale all’interno del panorama sanitario specializzata in prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie degli scompensi a carico del sistema visivo e dei suoi annessi.

Si occupa, nella fattispecie, di correggere i vizi refrattivi per mezzo di prescrizione di lenti o chirurgia, di trattare condizioni di strabismo, di interventi in ambito di cornea ed in casi di cataratta, glaucoma, distacco della retina, entropion ed ectropion e, più in generale, di tutti quei disturbi che impediscono una corretta visione.

La figura del medico oculista, poiché in possesso di un attestato di specializzazione, è la sola autorizzata ad eseguire profilassi e diagnosi della patologia visiva e compilare il referto medico e la prescrizione di strumenti e preparati per la correzione dei disturbi refrattivi, come lenti, soluzioni e colliri.

L’oculista si occupa di riabilitazione visiva e di chirurgia sul bulbo oculare e annessi, come muscoli perioculari e palpebre.
Nelle diverse fasi dello sviluppo dell’individuo, dalla nascita alla senilità, è fondamentale la consultazione del medico oculista:

  • In ambito neonatale, una prima visita dell’intero apparato visivo serve alla diagnosi precoce di difetti congeniti, come anche strabismo e situazioni di tipo infettivo;
  • tra i due e i tre anni di età, è opportuno sottoporre il bambino ad un’altro controllo, soprattutto se i genitori si accorgono della presenza di difficoltà visive nel figlio;
  • in età prescolare diventa assolutamente necessario sottoporsi ad una visita accurata, per studiare con maggior precisione la condizione degli occhi e, all’occorrenza, correggere i difetti visivi che potrebbero degenerare a seguito degli stress che andare a scuola comporta;
  • in condizioni oculari normali sarà sufficiente riproporre un controllo ogni due anni;
  • dopo la maggiore età sarà possibile agire per mezzo di chirurgia refrattiva;
  • dai quaranta anni, la vista da vicino comincia solitamente a degenerare, di conseguenza occorrerà, almeno a cadenza biennale, aggiornare la prescrizione per lenti;
  • dopo i 65 anni, infine, è consigliabile una visita annuale, allo scopo di diagnosticare con prontezza patologie dell’età senile, come cataratta e maculopatia, nonché glaucomi.

Le aree di competenza del medico oculista specializzato

La figura del medico oculista specializzato opera in molti ambiti della chirurgia oftalmica, in situazioni in cui si percepisca un difetto della vista in grado di poter essere neutralizzato per mezzo di interventi medici definitivi.

In caso di astigmatismo, è possibile intervenire con la chirurgia corneale, come PRK, LASIK e SBK oppure con incisioni rilassanti in sede del meridiano corneale maggiormente curvo.

Anche per correggere miopia ed ipermetropia la chirurgia corneale è apprezzata, così come l’impianto intraoculare di lenti fachiche.

Una presbiopia presente da pochi anni può essere gestita con trattamento Ocufit, una sorta di elettrostimolazione dei muscoli ciliari in grado di fortificare l’apparato visivo e prolungare il funzionamento.

La cataratta, che deve essere prevenuta indossando occhiali da sole e non fumando, può inizialmente essere gestita con gli occhiali, in seguito però occorre sostituire il cristallino opaco con una lente intraoculare, capace di correggere anche un eventuale difetto refrattivo.

Il glaucoma viene gestito grazie a terapie mediche, laser o chirurgiche:

  • la prima pratica consiste nel regolare la produzione di umor acqueo usando del collirio;
  • con la Trabeculoplastica Selettiva Laser si va a ridurre di alcuni mmHg la pressione intraoculare;
  • un effettivo intervento chirurgico, come la sclerectomia profonda, è operato solo in casi gravi.

Il cheratocono è trattato in situazioni lievi per mezzo di occhiali o lenti a contatto:

  • quando la patologia è di tipo evolutivo, si ricorre al cross-linking corneale, il quale blocca la degenerazione della malattia;
  • in situazioni stabili ma piuttosto severe, si opera un inserimento di inserti intracorneali per appiattire la superficie della cornea;
  • in casi estremi, si deve ricorrere ad un trapianto d’organo lamellare o perforante.

Il modo migliore per intervenire nell’evenienza di un distacco di retina, infine, consiste nel trattamento laser al primo accenno di rottura, per evitare che la retina si sollevi e si distacchi completamente. Se questo non dovesse esser possibile, sarà necessario sottoporsi ad un vero e proprio intervento chirurgico.

Per maggiori informazioni su come trattare i difetti della vista consultare Dott. Francesco Nizzola.