Ecco chi ha bisogno (più degli altri) di prevenire le malattie cardiovascolari

Tenere sotto controllo il proprio stato di salute ogni giorno, praticare attività fisica con regolarità e alimentarsi in maniera sana: i buoni propositi che dovrebbero garantire il nostro benessere sono tanti, ma quanti vengono realmente messi in atto? La quotidianità spesso impedisce di riuscirci, per mancanza di tempo o semplicemente per stanchezza: eppure i benefici che si possono ricavare da uno stile di vita equilibrato e sano non solo sono noti a livello teorico, ma sono ben presenti anche a chi è in grado di far seguire i fatti alle parole. Uno dei motivi più importanti per cui ci si dovrebbe dedicare alle nuove pratiche è la prevenzione dei disturbi cronici, e in particolare delle malattie cardiovascolari: la scienza ormai ha appurato che i fattori di rischio per queste patologie sono strettamente correlati alle abitudini della vita di tutti i giorni.

Quali sono le malattie cardiovascolari?

Chi sceglie di affidarsi ad un cardiologo di Bolzano per un check-up completo sul proprio stato di salute può scoprire che il sistema cardiocircolatorio umano si caratterizza per una struttura tanto complessa quanto delicata, tale da potersi compromettere a mano a mano che gli anni passano. Il novero delle patologie cardiovascolari è molto ampio, e include malattie di origine genetica, malattie degenerative e malattie croniche, che a seconda dei casi si possono rivelare più o meno invalidanti. Tra le altre, vale la pena di menzionare le aritmie ventricolari e la trombosi venosa, ma anche la pericardite e le malattie vascolari periferiche, oltre all’ipertensione arteriosa e agli scompensi causati da un’insufficienza cardiaca, senza dimenticare le coronaropatie e le cardiomiopatie: le prime sono alterazioni che riguardano le arterie coronarie, mentre le seconde coinvolgono il miocardio. Nel caso in cui tali affezioni non vengano monitorate e progrediscano, sono in grado di causare aneurismi, ictus o infarti.

I fattori di rischio

La scienza è riuscita a individuare i fattori di rischio a cui possono essere ricondotte le malattie del cuore e del sistema circolatorio. Una delle ragioni più frequenti dell’insorgenza di una patologia di questo tipo va individuata nel fatto che il sangue non riesce a trasportare ai tessuti l’ossigeno in modo appropriato. Si tratta di una circostanza che si può verificare per diversi motivi: per esempio a causa di un eccesso di monossido di carbonio nel flusso ematico, dovuto all’abitudine di fumare; oppure per la comparsa di un coagulo nel vasi sanguigni; o, ancora, per effetto di una ipercolesterolemia che non è stata trattata in maniera appropriata. Per altro, i fattori genetici determinano l’insorgenza di patologie cardiache solo in minima parte: questo vuol dire che quasi tutti i fattori di rischio sono comportamentali. Una bella notizia, tutto sommato, perché significa che è possibile intervenire per modificarli: a patto di essere muniti di buona volontà, ovviamente.

Stop al fumo e alla sedentarietà

Tra i primi comportamenti che causano le patologie del cuore c’è il tabagismo, che tra l’altro è alla base dell’ipertensione arteriosa. L’ipercolesterolemia, invece, può essere provocata dalla mancanza di attività fisica, a maggior ragione nel caso in cui essa sia abbinata a uno stile alimentare non adeguato, caratterizzato dall’abuso di bevande alcoliche e dall’assunzione di troppi grassi saturi. Ecco perché per prevenire le malattie cardiache non si può fare a meno di ricorrere a una dieta ben bilanciata, tale da non favorire l’aumento del livello di quello che viene definito colesterolo cattivo.