Come aprire una partita IVA

come aprire una partita IVA

Aprire una partita IVA per lavoro autonomo è un’operazione molto semplice che può essere effettuata presso un commercialista o un sindacato. Dal 1° gennaio 2016 l’unico regime agevolato, alternativo a quello ordinario, è il regime forfettario che prevede un’aliquota del 5% per i primi 5 anni, successivamente del 15%. Non è più possibile dunque accedere al regime dei minimi che peraltro aveva una durata prefissata, di 5 anni o fino al raggiungimento dei 35 anni, a differenza del regime forfettario.

Possono aprire una partita IVA i titolari di società (incluse naturalmente le start up) e lavoratori autonomi o ditte individuali, liberi professionisti che abbiano l’obiettivo di vendere, commercializzare o scambiare beni o servizi. Aprire una partita IVA è un’operazione gratuita, che può essere effettuata in pochi minuti.

E’ necessario, entro 30 giorni, comunicare all’Agenzia delle entrate l’inizio della propria attività autonoma, mediante dichiarazione su modello modello AA9/7 o modello AA7/7, nel caso di società. Il modulo potrà essere inviato con raccomandata A/R – includendo fotocopia di documento personale – per via telematica utilizzando il tool predisposto dall’Agenzia delle entrate oppure recandosi direttamente presso l’ufficio territoriale di competenza dell’Agenzia delle entrate.

Al momento dell’apertura dell’attività autonoma, bisognerà precisare il regime ordinario o agevolato a cui si intende aderire e indicare il codice ATECO di riferimento. Si tratta di un codice identificativo della tipologia di attività e del settore nel quale si intende operare. Nel regime forfettario tale codice ATECO identifica i limiti di ricavi o compensi da rispettare oltre che i coefficienti di redditività utili al calcolo del reddito imponibile.

L’ultima formalità da adempiere riguarda l’iscrizione all’INPS, per determinare i contributi previdenziali da versare di anno in anno che, nel caso del regime forfettario, interessano il 27% del reddito imponibile.

Infine i titolari di partita IVA dovranno emettere regolare fattura (contenente numerazione progressiva, data di emissione, numero di partita IVA e codice fiscale dell’emittente, ragione sociale del cliente, incluso residenza ed eventuale numero di partita IVA, quantità dei beni o tipologia dei servizi oggetto della fattura, eventuali corrispettiva con aliquota IVA.

Sarà poi necessario provvedere alla compilazione dei registri contabili (solo per il regime ordinario), effettuare le detrazioni relative ad operazioni economiche soggette ad imposta e alle operazioni non imponibili, liquidare e versare l’IVA (solo per il regime ordinario) e infine effettuare la dichiarazione annuale IVA (anche in questo caso solo per il regime ordinario).

Aprire una partita IVA, come abbiamo visto, è un’operazione gratuita ma occorre considerare, oltre ai costi da sostenere per le tasse e i contributi previdenziali, anche il costo di gestione, dovuto essenzialmente all’operato del commercialista che avrà il compito di verificare la documentazione e di comunicare all’interessato gli adempimenti a cui sottostare oltre che naturalmente di effettuare la compilazione di F24 e degli altri registri contabili.